Stazione di Tokyo

Un po’ Londra, un po’ New York, dove Tokyo si tinge di Occidente
Marunouchi, Tokyo Quando nel 1590 il primo shogun Tokugawa Ieyasu iniziò a mettere le mani sul castello di Edo che sarebbe poi diventato la dimora dello shogun (in realtà un re) che avrebbe governato su tutto il Giappone dal Kanto (la regione di Tokyo), l’area dove oggi sorge la stazione di Tokyo era in realtà un’ansa della baia, un pezzo di spiaggia, e fu così che gradualmente il litorale fu riempito di terra, in modo da ricavare nuovo spazio dove costruire le abitazioni dei daimyo (signori feudali) che allora dovevano risiedere obbligatoriamente per parte dell’anno nella capitale shogunale.
Il primo ufficio moderno di Mitsubishi
Marunouchi, Tokyo Con l’era Meiji (seconda metà del XIX secolo) che diede vita al Giappone moderno abbattendo il regime feudale, lo spazio era occupato da ministeri e caserme; nel 1890, al momento del trasferimento di queste ultime, l’intera area fu acquistata per un milione e mezzo di yen dell’epoca da Iwasaki Yanosuke, fratello del fondatore della Mitsubishi e poi lui stesso a capo della grande azienda, che qui fece costruire la prima sede della società da Josiah Conder (un architetto anglosassone) che ebbe poi il compito di pensare anche all’arredo urbano dell’intera area, che fu tirata su tutta in stile inglese con i caratteristici mattoni rossi, tanto da guadagnarsi il nome di Londra del Giappone. … un look simile che toccava, quasi contemporaneamente, il quartiere di Ginza. Dopo il terremoto e i bombardamenti del 1923, la zona vide sorgere così tanti edifici alti da cambiare il suo nome in: “la New York del Sol Levante”.
Una mostra a cielo aperto nel cuore di Tokyo
Scultura di Atsuhiko Misawa a Marunouchi, Tokyo
L’edificio aziendale noto come Mitsubishi Ichigokan (cioè primo edificio) per motivi di sicurezza fu “abbandonato” nel 1968, per essere ricostruito nella stessa forma ma rinforzato con cemento armato, opera poi completata nel 2009 quando l’edificio è diventato sede del museo che ospita parte della collezione d’arte zaibatsu del Gruppo Mitsubishi, che vanta molte opere occidentali del XIX-XX secolo tra cui più di 200 pezzi di Toulouse-Lautrec. Anche l’area circostante è diventata un museo all’aperto con opere di Henry Moore e Yayoi Kusama e di altri artisti contemporanei.
Una stazione Art Nouveau nel cuore dell’Estremo Oriente
Stazione di Tokyo.
All’inizio del XX secolo, al momento della modernizzazione statale della zona, anche per celebrare la vittoria sulla Russia, si decise di costruire una nuova stazione ferroviaria, praticamente di fronte al palazzo imperiale; Tatsuno Kingo ne ricevette l’incarico nel 1914 e la costruì in stile europeo, molto simile alla stazione di Amsterdam con due cupole di vetro che furono distrutte durante i bombardamenti di Tokyo del 1945 e nell’immediata ricostruzione non furono ripristinate.
Nel 2009, in vista dell’imminente centenario della sua inaugurazione, è iniziato un accurato restauro che ha ridato l’aspetto di un tempo alla stazione che, oltre ai binari (vi arrivano 3.000 treni al giorno), come usanza giapponese ospita un grande magazzino (Daimaru) e gallerie di negozi e ristoranti ed è per numero di persone che la frequentano al quinto posto in Giappone. Sul grande piazzale antistante si trova la porta centrale, che però rimane sempre chiusa o quasi; è infatti destinata solo agli imperatori. Davanti ad esso si trova il Gyoukou dori, un grande viale che lo collega al palazzo e che viene percorso dagli ambasciatori dei Paesi stranieri, in carrozza o in auto, quando consegnano le lettere credenziali a Sua Maestà prima di stabilirsi nella loro residenza diplomatica.
Architettura moderna e contemporanea nel cuore della capitale giapponese
Marunouchi, Tokyo
Se si desidera una buona vista del nodo ferroviario, si può andare al vicino edificio Kitte, ovvero l’ufficio postale principale di Tokyo, recentemente restaurato e ampliato con un imponente grattacielo i cui interni sono stati ridisegnati da Kuma Kengo, dove al sesto piano si trovano delle terrazze aperte al pubblico. Nella recente riqualificazione di questo centro economico della metropoli abbiamo assistito all’inserimento di svettanti grattacieli nelle strutture neoclassiche o comunque di inizio Novecento, un modo molto giapponese di coniugare passato e funzionalità, come fatto anche nella vicina Bank of Tokyo del 1916. Degno di nota nella zona, in stile neoclassico, è anche il Meiji Insurance Building (1934) all’interno del quale l’ingegnere Tachu Naito, autore della Tokyo Tower, aveva inserito avveniristici sistemi di condizionamento e riscaldamento.
Galleria fotografica in basso.
Per le foto di questo articolo ringraziamo la nostra amica Keiko di Tokyo.
come arrivare Tokyo è una delle fermate della linea Yamanote e della rete metropolitana di Tokyo.
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